L’8 ottobre 1943, sotto l’occupazione tedesca dell’isola d’Elba, 14 detenuti del carcere di Pianosa, a seguito di una sommossa, furono prelevati dal personale carcerario per essere condotti al penitenziario di Porto Longone. Per cause già all’epoca sconosciute, intorno alle 16.00 del 14 ottobre quattro soldati tedeschi guidati da un ufficiale prelevarono i detenuti da un magazzino situato a Marina di Campo in Via Roma, dove erano stati inspiegabilmente trattenuti dalle guardie penitenziarie di scorta.

I detenuti furono costretti dai soldati tedeschi a salire su un camion – alle guardie penitenziarie venne fatto espresso divieto di seguire il convoglio – e condotti alla fucilazione sulla spiaggia di Procchio, nel territorio comunale di Marciana, dove furono poi sepolti in una fossa comune scavata nella sabbia. I condannati, prima di essere fucilati, furono obbligati a gridare «Viva il Duce!».Nel 1948 Dino Lupi, sindaco di Marciana, scrisse in una nota: «Non si conoscono le ragioni che indussero i tedeschi a compiere l’atto, ma deve ritenersi per rappresaglia».